
E, quando tutto si ferma, per una follia collettiva indescrivibile: io, per assurdo… ricomincio…
È importante, sempre e a qualsiasi età, rimettersi in gioco, anche in piccole cose. Anche in quelle non prettamente tipiche per noi, magari che non sentiamo nostre, che non sono propriamente nelle nostre corde.
Ho lavorato a maglia e con scarsi risultati, in passato (mio marito deve ancora indossare quel pesantissimo maglione che, da fidanzati, avevo realizzato con gran fatica per lui, caloroso di natura); mia madre ha provato a insegnarmi a lavorare all’uncinetto ma, anche lì, nessun riscontro positivo. Mi sono invaghita anche del ricamo, quando è nato mio figlio: qualche bavaglino ma, poi, tutto è scemato.
I lavori “prettamente” femminili, tipo cucina e lavori manuali, non sono mai stati il mio forte o in cui ho saputo esprimere le mie capacità.
Mi è stato proposto, da una cara amica, un corso di cucito e mi son detta: perché non provare?
Al di là del fatto che le altre componenti del corso sono tutte anni luce avanti a me (fosse anche solo perché possiedono una macchina da cucire che io – giuro – mai vorrò), ho apprezzato molto la pazienza di Silvia e il suo costante incoraggiamento nei miei confronti: io, “filo di scorta” del gruppo – come amo definirmi. Solo gli incastri per poter riuscire ad andare al corso, ogni mercoledì a ora di cena, fanno di me una cucitrice da premio oscar.
La cosa più bella e positiva, però, di tutta questa esperienza è stata la riattivazione dei miei neuroni “scrittori” che, diciamocelo, stavano cominciando ad andare in vacanza (di questi tempi, a parte qualche sporadico viaggiatore coraggioso, meglio stare a casa)…
Mentre imbastivo o lavoravo a macchina, ho sentito forte un richiamo ancestrale: anche la scrittura è una sorta di cucito, perché, punto dopo punto, lettera dopo lettera, si ordisce un lavoro, un pensiero. Non che io abbia mai smesso di scrivere: ho continuato a farlo, forse solo per me stessa, per appuntare i pensieri, “spillare” certi sentimenti.
Ma in questo blog: niente… da quattro anni.
E, a livello di costrutti librari, nemmeno.
Certo, le vicende non hanno aiutato la produzione di un qualcosa di strutturato, ma solo pensieri sparsi qua e là, come forma di liberazione interiore.
Di sicuro, l’importanza dello scrivere come forma di “auto-aiuto” non è mai fuggita da me, anzi, forse si è consolidata e, finalmente, si è aperta agli altri in maniera irreversibile, come forma di diffusione e dono, come un liquido spillato da una botte – versato addosso a quei ragazzi che, inconsapevolmente, da ottobre, mi so(u)pportano. E, grazie a questo tipo di cucitura e ai rapporti con essa tessuti, senza accorgermene i miei scritti, imbastiti nell’ombra dei miei quaderni o come note del mio cellulare – insieme a quel vecchio libro, ancora richiesto –, sono divenuti substrato per una capacità celata: quella di offrire il dono dello scrivere ad altri. Già questo è un gran risultato per me.

Ma torniamo al cucito: ho imparato (parola grossa per le mie capacità sartoriali) l’imbastitura e il sottopunto.
La prima viene fatta con un filo apposito detto, appunto, da imbastitura: è una fibra spessa ma poco resistente, che si può strappare con facilità; serve per tenere ferma la stoffa e costituisce, insieme agli spilli, un lavoro preparatorio e provvisorio, a punti lunghi che, poi, sarà eliminato o con le pinzette o con un apri-asole.
Il sottopunto, invece, viene fatto con un filo doppio di cotone, è una cucitura definitiva che non si vede, perché sta sotto al tessuto, al suo interno: regge tutta la struttura ed è difficile da strappare.
In tutto questo lavorio ci ho visto una metafora con la vita: noi siamo l’imbastitura, un qualcosa di non definitivo e che è, comunque, destinato ad essere tolto dal risultato finale, a non durare. Ci strappiamo con facilità e poco rimane di noi, delle nostre ferite interiori ed esteriori, o dei nostri successi umani più o meno tangibili.
Il sottopunto, invece, è rappresentato dalle cose che restano, quelle importanti, quelle che danno senso alla vita: sono quelle dettate da Colui che ci ama e con il Quale costituiamo un filo doppio, sin da prima della nascita. Da questa fibra resistente scaturiscono quei rapporti che contano davvero, perché basati su un sentimento di amore reciproco, quelle trame che sottendono il nostro esistere e che, benché invisibili agli occhi, sono cucite profondamente al cuore.
Da questo intreccio meraviglioso, inoltre, scaturiscono anche quelle scelte non “di comodo” ma fatte per amore, quelle che magari ci portano a rinunciare a qualcosa di noi stessi.
Tutto ciò costruisce quei “contenitori di valore vero” (non economico o monetario, ma affettivo) che danno forma e consistenza alla nostra vita, perché frutto della nostra capacità di donare e, al contempo, “contenere” gli altri.
Un po’ come quel piccolo cestino che ho realizzato con grande fatica: è double face, un tipo di stoffa all’esterno e uno all’interno; in mezzo, l’imbottitura, così resta in piedi.
Ma senza il Sottopunto Divino che sostiene – dentro e fuori ma nel nascondimento – niente reggerebbe, niente sarebbe vero e duraturo, niente ci darebbe la forza di esistere e combattere.
Onorata e fiera di essere stata motivo d ispirazione nonché la prima a complimentarmi ( ufficialmente)con te per la tua forza la tua generosità e la tua sensibilità .
Con la certezza che sarà solo l inizio di un nuovo inizio…..grazie
Per esperienza personale conosco bene il Sottopunto che ancora oggi mi unisce a persone speciali… Una di quelle sei tu, cara amica mia! Grazie per questo pensiero che mi ha riempito il cuore stasera. Bentornata alla scrittura del tuo blog e di tutto ciò che verrà!
Proprio bello il tuo lavoro!!!grazie per averlo condiviso con noi!!!
Bentornata alla “scrittura pubblica”, è bello poter leggere di nuovo i tuoi pensieri 🙂
Sei sempre un passo avanti, hai raccontato con semplicitá e naturalezza emozioni e pensieri che non tutti siamo pronti a rad esprimere. Continua a scrivere, aspetto di leggere il prossimo.
Complimenti!!! Aspetto altre novità!
complimenti!! Continua con ago e filo e realizzerai dei bellissimi capolavori… anche di “vita”. Grazie!!
Grazie, grazie per saper parlare con sincerità e autenticità al cuore delle persone, sicuramente al mio.
Grazie Luisa sei stata un vero raggio di sole in questo momento un po’ buio. Continua a scrivere perché nelle tue parole rivediamo tutti un po’ noi stessi. Vorrei scrivere qualcosa di inerente ma il dono della scrittura creativa non è certo il mio. Sono felice però di essere legata a te con un filo che non credo si possa facilmente slegare. Ti voglio bene. Un abbraccio. 😘
È un piacere leggerti di nuovo.
Sei tornata proprio ora, in questi giorni di straodinaria follia collettiva, nei quali sembra che abbiamo davvero perso il “filo” di ogni discorso sensato!
Un
Carissima amica mia sono felice che hai ritrovato la tua scrittura con cui doni agli altri i tuoi pensieri e i tuoi sentimenti nonché spunti di riflessione! Ti voglio bene
Che dire… hai un modo meraviglioso di esprimere il profondo. Brava
Noi, umile imbastitura, non sappiamo mai quello che conta davvero mentre lo stiamo facendo, perché non è quello che facciamo ad essere importante ma quello che genera. Sia di filo e stoffa o di carta e parole è l’Amore che impieghiamo a costruire qualcosa di duraturo.
Non smettere mai di scrivere, per te, per noi,per generare nuova vita da condividere insieme.
Complimenti …sei davvero brava
È meraviglioso ritrovarti. E come sempre mi hai “colpito” al cuore e mi hai fatto commuovere. Ti voglio un mondo di bene amica speciale anche se purtroppo soltanto virtuale
Luisa..che dire, colpisci sempre al cuore!! Parole, emozioni, riflessioni in cui ognuno di noi si rispecchia!! Cercare nelle piccole cose il nostro senso della vita!! Grazie grazie
Un abbraccio grande grande
Ciao cara …bello sentirti…ho ricordi molti momenti di ago e filo dove generazioni si incontrano, racconti antichi, pomeriggi rimasti nel cuore con persone che non ci sono più…ma le loro parole sono nel mio cuore e niente può cancellare. Spero per le nuove generazioni che possano recuperare simili esperienze anche in altre formule..ma che si ritrovi il senso vero della vita.Un grande abbraccio
Ciao sono una collega di Annalisa, mi ha fatto piacere vedere il tuo blog. Anch’io mi de
dico ai lavori manuali,mi rilassano ognuno ha una propria creatività, ed è bello vedere che le cose semplici sono quelle vere e che ti fanno vedere oltre! In questo mondo elettronico un po di creatività ci vuole! Brava
Ciao cugina, ben tornata. Come sarta non ti conosco,ma ti conosco come donna forte, determinata e che ha saputo lottare e vincere. Mi è molto piaciuto,il paragone riguardo al sottopunto Divino, che fa stare in piedi. Quello che ha aiutato te a rimanere in piedi. Un grande abbraccio Sergio
Cara Luisa, sei stata provvidenziale per me in un periodo duro e sconfortante, ma oggi con questo scritto continui ad esser Provvidenziale in questo periodo di, “buio” , riesci sempre a trasmettermi, forza e soprattutto la luce. Grazie infinite, è vero il tuo è un Dono fantastico che riesce a toccare l’anima. Un abbraccio
Serena
Brava, è bello vedere l’opera del sarto…
Grazie di essere tornata
Io sono come te: non amo cucire…pur di evitare di mettere 4 punti ad un calzino o ricucire 2 bottoni, sarei disposta a stuccare un’intera parete.
Ognuno di noi, essere unico e irripetibile, ha il suo speciale e unico talento: quello che conta è mettersi in gioco ed esporsi attivamente ad esperienze positive; esprimere il proprio dono e, se possibile, condividerlo, per generare cose belle ed arricchire gli altri.
Continua a farlo anche tu, attraverso il tuo libro, il tuo modo di educare alla bella scrittura e soprattutto con i tuoi post appassionati. Mai come ora abbiamo bisogno di cose belle. ❤️
Grazie per aver condiviso di nuovo i tuoi pensieri. E grazie perché sono pensieri che generano speranza e perciò ancora più preziosi!
Bello bello. Grazie Luisa!
Amica mia tutto questo dimostra quello che sei, una persona speciale, che riesce sempre e soprattutto con le parole ad esprimere tutto quello che viene dal cuore, e tu ne hai uno grande. Hai fatto di questi piccoli gesti una lezione di vita. Sono troppo felice nel vedere che hai ricominciato a scrivere e di aver condiviso con noi tutto ciò e voglio farti i miei complimenti. Sei bravissima continua così. Ti voglio bene amica mia.