Imprevedibilità autunnali

Un sentiero che conduce in un letto di foglie secche: questo è l’autunno.
Che meraviglia calpestarle, percepirne gli scricchiolii – imprevedibili e sempre diversi –, gustarne il profumo un po’ umido e dolciastro e goderne con gli occhi la molteplicità dei colori e lo svolazzare come farfalle, nella caduta dagli alberi.

Ho trovato questa poesia di Emily Brontë, che ben si adatta a quanto sto dicendo:

“Cadete foglie, cadete fiori e svanite,
notte distenditi, accorciati giorno,
ogni foglia mi parla di pace soave
staccandosi con un sussurro dall’albero autunnale.”

L’autunno è una stagione bellissima, in cui la natura ci dona frutti particolari come le castagne e i melograni, i fichi e i cachi, i mandarini e le noci e tanti altri ancora; senza dimenticare l’uva e le olive da cui si ricavano due prodotti immancabili sulle nostre tavole. Come non lodare l’Altissimo per questi doni che ci fa attraverso una natura così ricca!

Adoro passeggiare in questa stagione, dove ancora un timido sole scalda le giornate e illumina una natura meravigliosamente multicolore, nonostante l’inevitabile declino verso l’inverno.
A dire il vero, quest’anno l’autunno è proprio imprevedibile: le temperature, fino a pochi giorni fa, sono state ancora alte, anzi, pareva più estate di quella appena trascorsa, dove spesso è piovuto e ha fatto freddo.
Addirittura qualche mattina fa, sul presto, era tutto nuvolo e scuro; è piovuto, ma poche ore dopo è ricomparso un bel sole, anche se l’aria era più frizzante che nei giorni precedenti.

 

Da un paio di giorni, però, le temperature si sono notevolmente abbassate e con esse sono arrivati i primi mal di gola e raffreddori e i primi acciacchi stagionali dovuti all’umidità.
È ora di fare il fatidico “cambio di stagione”, che io detesto.

Questo è l’autunno: una stagione intermedia, che ci porta dalla calda estate al freddo inverno; è imprevedibile, coi suoi cambi repentini e la riduzione delle ore di luce solare, così importante per il nostro organismo e il nostro umore.
Anche la vita si rivela spesso imprevedibile, non mi riferisco a eventi ineluttabili o particolarmente nefasti, ma a fatti particolari, anche piccoli, che scuotono un po’ l’esistenza: la scorsa settimana tre persone a me vicine hanno subìto delle negatività che non si aspettavano.
Un’amica ha tamponato, coinvolgendo altre due macchine, non riuscendo a frenare in tempo.
Un’altra, insegnante di danza, ha storto il ginocchio, dovendo fare i conti con l’impossibilità di proseguire per qualche giorno la sua attività o utilizzare un tutore. 

Un’altra ancora ha rovinato la fiancata della macchina vecchia, contro il cancello di casa, a una settimana dall’arrivo di quella nuova…
Quando, nel giro di pochi giorni, ho saputo queste notizie, mi è sorta spontanea questa riflessione sull’imprevedibilità della vita (inevitabilmente pensando anche alla mia situazione di aver perso il lavoro da un giorno all’altro), magari creandone un’inaspettata metafora con la stagione attuale: come reagire a questi eventi, non così catastrofici ma che accadono all’improvviso, quando meno ce lo si aspetta?
A parte l’impatto iniziale che stordisce, poi, a mente fredda cosa fare per non subire la negatività e farsi schiacciare da essa?
Credo che, prima di tutto, sia necessario accettare l’accaduto, metabolizzarlo, farlo sedimentare. Poi far scrollare l’evento, proprio simulando il movimento con le mani di farlo scivolare con forza dalle nostre spalle – come una foglia secca portata via dal vento – trovare la positività nel negativo, affidandoci al Signore e pregandolo di darci la forza per reagire. Per ultimo, appunto: reagire, non fossilizzare il pensiero su quanto accaduto ma impegnarci nelle cose di tutti i giorni, amando chi ci sta intorno ancor più che se l’evento non fosse successo. Questo consente di amare la vita, nonostante le sue imprevedibilità.

          Purtroppo dalla foto non si vede bene, l’ho realizzata col cellulare, in una delle mie camminate autunnali con un’amica, dopo essere state all’Adorazione.

Si può notare l’albero principale – un olivo – a cui è completamente abbarbicata un’altra pianta bellissima e dai colori strepitosi, magari è una pianta inutile…

Anche noi, di fronte alle imprevedibilità della vita, possiamo attaccarci a una pianta forte, sempreverde e longeva come l’olivo: il Signore Gesù si lascerà abbracciare e lenirà le nostre pene.

 

 

 

15 pensieri su “Imprevedibilità autunnali”

  1. Il tuo commento mi ha “toccato” nel profondo e come sempre è motivo di grandi riflessioni. Anche io amo molto l’autunno e i suoi colori e da quando ho il mio bambino peloso (il cane), mi ritrovo tre volte il giorno ad uscire con lui. Una volta su tre mi concedo una lunga passeggiata nel Parco delle Cascine e ti assicuro che è uno spettacolo. Interi viali con un tappeto di foglie gialle, stormi di uccellini che si alzano nel cielo all’improvviso, profumo di terra…..una immersione nella natura. L’altra mattina mi trovavo li alle 8 del mattino, una leggera nebbiolina bagnava il mio viso, ma io ero felice perchè soprattutto con i miei problemi di salute riesco da sola a fare tutto questo per il mio cucciolo peloso, ma anche per me.
    È vero, solo martedì quando ci siamo sentite ero in preda alla disperazione, ma hai ragione te cara amica mia…
    LA VITA E’ BELLA nonostante tutto! Ti voglio un mondo di bene

    1. Carissima Anna, la nostra amicizia, così particolare perché non ci siamo mai incontrate, è salda: basta una telefonata ogni tanto, un messaggio, una mail per sentirci vicine ed essere ROCCIA l’una per l’altra.

      Semplicemente meraviglioso, non credi?!

      E di certo non dipende solo dalla nostra volontà umana (a quest’ora, con la distanza e tutto, ci saremmo già perse) ma da Quella che permette queste amicizie forti anche se lontane.
      Grazie per tutto ciò che fai per me (tu lo sai: video, etc.) e… continuiamo così!

      Che tutte le nmila foglie cadute sul tuo sentiero, in questi giorni autunnali, ti ricordino l’infinito amore che provo per te.

  2. Breve ma intensa poesia:

    Mattino d’autunno
    Che dolcezza infantile
    nella mattinata tranquilla!
    C’è il sole tra le foglie gialle
    e i ragni tendono fra i rami
    le loro strade di seta.
    F. Garcia Lorca

  3. Belle parole!…peccato che è sempre difficile metterle in pratica. Il 3° “scatto” poi…amare di più… in quei momenti è proprio difficile!!
    Anche sta volta mi hai fatto riflettere…grazie

  4. Quella pianta saldamente avvinghiata all’ulivo e il tuo spronarmi ad abbracciare Gesu’ per rinforzarmi e trovare linfa per reagire alle difficolta’ mi hanno veramente toccato il cuore.
    Grazie Lu!

    1. Dolce Sunrise, io devo ringraziarti per la fedeltà a questo misero blog, sin dagli inizi…
      E, quante volte, insieme ci siamo strette in Gesù… da anni!
      E continuiamo a farlo sempre, è Lui la nostra linfa, come suggerisci tu.

  5. L’Albero degli Amici

    Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono felici
    per il semplice caso di avere incrociato il nostro cammino.
    Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco,
    vedendo molte lune passare, 
    gli altri li vediamo appena tra un passo e l’altro.
    Tutti li chiamiamo amici e ce sono di molti tipi.
    Talvolta ciascuna foglia di un albero rappresenta uno
    dei nostri amici. 

    Il primo che nasce è il nostro amico Papà e la nostra amica Mamma,
    che ci mostrano cosa è la vita.
    Dopo vengono gli amici Fratelli, con i quali dividiamo il
    nostro spazio affinché possano fiorire come noi.
    Conosciamo tutta la famiglia delle foglie che
    rispettiamo e a cui auguriamo ogni bene.

    Ma il destino ci presenta ad altri amici che non
    sapevamo avrebbero incrociato il nostro cammino.
    Molti di loro li chiamiamo amici dell’anima, del cuore.
    Sono sinceri, sono veri. Sanno quando non stiamo bene,
    sanno cosa ci fa felici. E alle volte uno di questi amici dell’anima
    si infila nel nostro cuore e allora lo chiamiamo innamorato.
    Egli da luce ai nostri occhi, musica alle nostre labbra,
    salti ai nostri piedi.

    Ma ci sono anche quegli amici di passaggio, talvolta una
    vacanza o un giorno o un’ora. Essi collocano un
    sorriso nel nostro viso per tutto il tempo che stiamo con loro.

    Non possiamo dimenticare gli amici distanti, quelli
    che stanno nelle punte dei rami e che quando il vento
    soffia appaiono sempre tra una foglia e l’altra.
    Il tempo passa, l’estate se ne va, l’autunno si
    avvicina e perdiamo alcune delle nostre foglie, alcune nascono
    l’estate dopo, e altre permangono per molte stagioni.

    Ma quello che ci lascia felici è che le foglie che sono cadute
    continuano a vivere con noi, alimentando le nostre radici con allegria.
    Sono ricordi di momenti meravigliosi di quando
    incrociarono il nostro cammino.

    Ti auguro, foglia del mio albero, pace
    amore, fortuna e prosperità.
    Oggi e sempre… semplicemente perché ogni persona che
    passa nella nostra vita è unica.
    Sempre lascia un poco di se e prende un poco di noi.
    Ci saranno quelli che prendono molto,
    ma non ci sarà chi non lascia niente.

    Questa è la maggior responsabilità della nostra vita e
    la prova evidente che due anime non si incontrano 
    per caso.

     Paul Montes
    Missionario Sud-Americano.
     
    Tu sei una amica “speciale” !

  6. Grazie Luisa per tutte le tue riflessioni ( poetiche), che doni a piene mani!!!! Per me è di grande aiuto la frase ” Tutto concorre al bene per coloro che amano Dio” Lui sa ricavare il bene anche dalle situazioni negative e ci aiuta a viverle e superarle. Un grande abbraccio!!!

  7. In tutte le situazioni, soprattutto in quelle negative, dobbiamo sempre cercare il positivo, non fermarsi alla negatività,la vita spesso ci mette difronte situazioni dove non sappiamo cosa fare o come reagire, alziamo gli occhi al cielo, Lui è la nostra soluzione. Bellissimo il tuo commento sull’autunno, sa molto di francescano. Ti abbraccio ciao.

  8. Ciao Luisa,

    Quell´ultima immagine con una pianta “appoggiata” ad un olivo é davvero un bel messaggio, dobbiamo davvero aggrapparci con tutte le nostre forze alle positivitá della nostra vita, alle persone che ci amano e che amiamo e a Dio che cosí si manifesta.
    Ma aggiungerei anche la situazione contraria che spesso é piú difficile, ovvero essere noi un olivo e lasciare che gli altri si aggrappino a noi quando la vita lo richiede e dar loro forza e coraggio. Questo, come succede anche all´olivo nella tua foto, ci renderá piú belli, ci dará colori nuovi. É una riflessione che devo ricordarmi.

    Inoltre l´altro giorno sono passata davanti alla finestra della cucina come tutti i giorni mille volte faccio, ho guardato fuori e ho notato un paesaggio bellissimo, piante con mille colori addosso e questo mi ha fatto fermare un attimo ad ammiralo. Nonostante magari lo avessi visto di sfuggita anche nei giorni scorsi, in quel momento lo ho guardato per la prima volta, riconoscendone la bellezza.
    Questo mi ha fatto un attimo pensare a come devo soffermarmi di piú su ció che di solito si dá per scontato o che magari andando di fretta si guarda solo con la coda dell´occhio.
    Non sempre la bellezza delle cose ama nascondersi, a volte siamo noi a non notare che é sempre lí davanti a noi ad attenderci.

    1. Ma ci credi, Willow, che stavo pensando proprio a te? Mi dicevo: “Com’è che una che si chiama come un albero non commenta un post su foglie e autunno?!” Ed è arrivato il tuo commento… nulla avviene per caso!

      Bella la tua riflessione “all’inverso” su olivo e pianta a esso abbarbicata: essere noi, olivo per altri… bello ma davvero impegnativo!

      E poi, l’altra riflessione sulla “scontatezza” con cui guardiamo il nostro mondo: davvero, la bellezza non si nasconde, anzi, in stagioni come questa, esplode e dà il meglio di sé. Siamo noi a non riuscire ad aprire gli occhi su essa e a sorprenderci…
      Grazie per questi tuoi preziosi e profondi spunti, Willow!
      Un abbraccio.

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