◊ Niente avviene per caso.
◊ La vita è una stra-ordinaria follia.
◊ Grazie per l’esperienza-sfida raccontata.
◊ Oggi ho sentito che un cuore parlava a un altro cuore… mi sei arrivata dritta al centro!
◊ Una grande lezione di vita vera. Grazie per questo splendido libro e questa autentica presentazione che mostra, illustra ma soprattutto insegna a credere nella vita, ad amarla.
◊ Qualsiasi esperienza di vita, anche quella più cupa, è in grado di illuminare la nostra vita di una luce clamorosa! Tanta grinta e tanta forza di volontà! A presto! (Lo spero perché è stato un incontro emozionante).
Queste sono solo poche gocce della bellissima cascata di parole che mi è piovuta addosso (scritta per sempre sul mio quaderno con la piuma viola) lunedì scorso all’incontro al Liceo Properzio di Assisi. Studenti, alcuni loro genitori, insegnanti, collaboratori, il Preside e anche un paio di miei carissimi amici, sono stati i protagonisti di questo pomeriggio indimenticabile.
Sì, perché non sono stata solo io a parlare: ognuno di loro ha partecipato – con domande, interventi, sguardi d’assenso o occhi commossi – a questo appuntamento riguardante il mio libro, “Una storia di stra-ordinaria follia”. Hanno fatto da cornice un ambiente carico di storia (il Liceo è bellissimo), accogliente e ben preparato (decorazioni floreali realizzate con fiori e piante raccolti attorno all’edificio) e lo stupefacente paesaggio di una delle più belle città al mondo.
Non eravamo in molti, ma l’empatia che si è creata tra noi era palpabile.
Cercando in alcuni dizionari la definizione di questo termine, si legge: «Capacità di immedesimarsi in un’altra persona, di calarsi nei suoi pensieri e stati d’animo» e anche «In psicologia, in generale, la capacità di comprendere lo stato d’animo e la situazione emotiva di un’altra persona, in modo immediato, prevalentemente senza ricorso alla comunicazione verbale. Più in particolare, il termine indica quei fenomeni di partecipazione intima e di immedesimazione attraverso i quali si realizzerebbe la comprensione estetica (percepire con i sensi)». Ed è stato proprio così, anche chi non ha usato la parola, ha parlato con lo sguardo, con un battito di mani, col cuore.
La spontaneità dei ragazzi, che ha molto da insegnare a noi adulti, ha giocato un ruolo dominante per tutto l’incontro.
Le loro domande – così frizzanti e assetate di conoscenza – hanno rivelato un’attenta lettura del libro, profonda così tanto da scavare tra le viscere emozionali della biografia esistenziale di Viviana, la protagonista.
Abbiamo parlato di rapporti familiari, tra coniugi, tra genitori e figli, di amicizia e di amore, del disturbo bipolare, con il suo Giano Bifronte di mania e depressione, della creatività e dello stigma ad esso connessi.
Abbiamo sminuzzato il libro nei vari temi che esso racchiude, per poi ricomporre in un unico puzzle le tante tessere dell’esistenza umana. In particolare, l’intervento di una madre, pieno di sofferenza ma anche di gratitudine, ha spalancato i cuori (e gli occhi di qualcuno alle lacrime) e ha permesso di raggiungere quell’intima partecipazione e immedesimazione di cui parla la definizione sopra citata. Voglio ringraziare lei, i ragazzi, gli insegnanti e ogni persona presente per aver reso possibile una così alta empatia tra di noi.
E il timido sole di un pomeriggio di maggio – ventoso e paradossalmente autunnale – ci ha concesso persino di fare qualche foto all’aperto insieme: un altro dono del Cielo!
(Per visionare altre foto dell’evento cliccare qui)
I ragazzi hanno realizzato un cartellone con il post e alcune foto dell’evento, con il titolo “Una storia… straordinaria” e lo hanno appeso all’ingresso della scuola: GRAZIE A TUTTI!
Complimenti a te Luisa, perché questa avventura nata con il libro ti sta aprendo nuove porte affascinanti.
E complimenti ai docenti e organizzatori di questo evento: “uscire” dai soliti schemi scolastici per addentrarsi in tematiche scottanti ma purtroppo attuali è una mossa interessante e intelligente al tempo stesso.
Complimenti e un abbraccio!!!
E’ bello sapere che la tua opera sia condivisa anche da professori e studenti, segno che è e diverrà sempre più una grande opera, che farà riflettere molti. un abbraccio ciao
Carissimi tutti,
ciò che conta per me non è che il mio libro sia “una grande opera” (affatto!), come dice Sergio, ma che riesca a donare qualcosa a qualcuno. La speranza può ancora essere donata e questa goccia aiuterà a riempire gli oceani di solitudine di tanti.
L’incontro di Assisi è stato un interscambio di doni reciproci: io ne sono uscita arricchita e ricaricata; questo è già positivo per me.
Mi sono commossa… e ancora non ho letto il libro! Domani faccio una pre-ospedalizzazione ma appende potró sarà il primo libro che acquisteró. Ne ho circa una ventina acquistati dopo il cancro, ma credo che il tuo sia incredibilmente più bello e delicato. Sono impaziente di leggerlo e ti ringrazio già da ora. Complimenti amica mia! Ho sempre pensato che i libri sono vitamine per il cervello, ma il tuo libro credo che curi anche e soprattutto l’anima
Cara Anna,
poter curare l’anima è un dono che solo in pochi hanno…
Il mio libro non ha questa pretesa ma cerca solo di essere dono per chi legge, il dono della ri-scoperta di una vita plausibilmente bella anche dopo la/e malattia/e e, anzi, grazie ad esse. Credo, per quel poco che ti conosco che tu questo lo abbia già compreso. Quindi, grazie a te: hai un cuore grande, grande!
In quella sala ho conosciuto dei ragazzi intelligenti e profondi che hanno saputo cristallizzare alcuni passaggi del tuo libro, Luisa, in modo veramente toccante. Le loro domande sincere e senza filtri mi hanno commosso e, catturata da un’ondata di grande empatia, ho sentito il bisogno di comunicare loro la mia esperienza.
E’ stata un’emozione e una gioia partecipare.
Grazie a te e a chi ha reso possibile quell’incontro, spero ce ne saranno altri.
Un abbraccio
Sunrise
Grazie davvero, mia cara Sunrise, per essere venuta e aver partecipato attivamente e col cuore all’incontro.
La nostra amicizia, ormai consolidata da anni, si rafforza sempre più, grazie anche alla partecipazione reciproca nelle nostre rispettive vite.
Quando alla base di un rapporto c’è Qualcuno più grande di noi, quel rapporto non può mai cessare.
Ti voglio un mondo di bene.
Mia cara Luisa, mi è molto dispiaciuto di non aver partecipato all’evento di lunedì e tu sai il motivo. Leggendo il tuo racconto e i bei commenti, mi sono immedesimata (x quanto possibile) nella situazione che si è creata, e sono tanto tanto felice x te, ma anche per quello che riesci a donare. GRAZIE Isa
ciao Luisa sarei voluta tornare anch’io alla presentazione del tuo libro, solo nel leggere l’articolo mi sono emozionata… congratulazioni…. un abbraccio.
Care amiche, anche se non eravate presenti fisicamente, col cuore eravate lì con me. Grazie.
che splendida empatia, Luisa <3