
Da dove cominciare. O meglio da dove ri-cominciare.
Dopo un mese di stop forzato che ti ha allontanato un po’ da tutto, anche l’amato scrivere diventa faticoso, quasi ostico. Ma ormai senti dentro che esso è una necessità per vivere – come l’ossigeno – e, pian piano, gratti in fondo al barile delle energie per cacciarne fuori a forza qualcuna e riprovare di nuovo. Due parole, una riga, una frase al giorno: basta poco per testare che, forse, ancora – e ancora una volta – ce la puoi fare.
Anzi, senza che tu te ne accorga, ti aiuta, ti guarisce.
E poi, basterebbe davvero poco, solo guardare fuori dalla finestra di questa prigione imbellettata – in cui sei stata di nuovo rinchiusa – per scovare uno spiraglio: la primavera, col suo miracolo che si ripete ogni anno, è lo specimen principe del ricominciare.
Macchie di giallo di ginestre impazzite; prati verdeggianti punteggiati dal bianco delle margherite che si dischiudono ogni mattina; alberi vestiti a festa in un tripudio di gemme colorate che riempiono lo sguardo… Un paesaggio che, d’improvviso, diventa meraviglioso anche se la primavera sembra stentare, schiacciata da nuvole inattese e piogge non gradite. Un arredamento naturale, realizzato dall’Architetto del mondo, che non si stanca mai di stupire.
Quante volte bisognerà ricominciare? Dieci, cento, mille volte o forse più, praticamente tutti i giorni della vita… proprio come la primavera, eterno ricominciare. Ogni anno, dopo un freddo inverno, dopo tante influenze, dopo il letargo, dopo tutto… lei ricomincia, rinasce e risorge e, come in una Pasqua senza fine, avvolge tutti.
Bell’esempio il suo, un monito che non può passare inosservato, nemmeno nei cuori più aridi e spenti. Ci costringe ad uscire dal nostro guscio d’anima invernale, inondandoci di un dolce tepore e graffiando il nostro sguardo con colori così vividi da riportare tutto alla vita, come in un miracolo.
Mazzolini variegati, composti da piccole ma generose mani inesperte, fanno rifiorire e ravvivano le nostre case; profumi finora inusuali spalancano le finestre alla luce; cinguettii e battiti d’ali si svegliano dal torpore e vivacizzano il cielo…
È davvero un miracolo, non ha altro nome.
E questo prodigio è per noi che, ingrigiti nei nostri egoismi, nemmeno ce ne accorgiamo. Amiamo crogiolarci nelle nostre ferite – tagli fisici e interiori più o meno visibili – che fanno comunque meno male della paura di uscire da sé e incontrare l’altro; così, muri d’orgoglio costruiscono castelli di solitudine. Dovremmo ricordare che anche noi siamo dei miracoli – anche se malati, falliti, disoccupati, esiliati, poveri o altro – perché figli dell’Altissimo, microcosmi d’eternità che vivono della luce riflessa del Risorto. E con questa certezza dovremmo avere il coraggio di ricominciare in ogni stagione della nostra vita, proprio come in un’eterna primavera.
Il tuo ritorno sul blog lo attendevo insieme alla Primavera che tu ci descrivi in tutto il suo splendore con occhi generosi come le mani di quei bimbi meravigliosi che raccolgono fiori per l’adorata mamma.
Bentornata Luisa!!!
Che bel pensiero, Sunrise, grazie davvero!
Mi ricorda tanto una ghirlanda di Pasqua/Primavera che qualcuno mi ha regalato 🙂
ciao Luisa, bentornata,a volte è difficile iniziare o ri-cominciare, non solo dopo lunghi periodi di fermo, ma anche dopo tanti fallimenti… però sono convinta lo stesso che non bisogna darsi per vinti, o per meglio dire non bisogna darla vinta ai nostri problemi.. alle nostre preoccupazioni.. alle nostre malattie.. alle nostre.. ognuno ha qualcosa che lo frena…ma bisogna andare avanti. Grazie anche alle persone come te, che danno la possibilità di condividere le proprie emozioni o di riflettere anche sulle piccole, ma grandi, cose, come nel tuo blog. Mi sembra di sentirlo il profumo dei fiori da come li descrivi… un abbraccio…
Grazie a te, Anny, perché ci sei SEMPRE!
Cara Luisa, è bello leggerti di nuovo.
Un abbraccio e a presto
Grazie Michele, è bello condividere un sentimento così profondo come l’amicizia.
Era ora che riscrivevi! Bentornata. Siamo dei miracoli che purtroppo non sempre riescono a sorridere alla e della vita. Come monito per ricominciare ed essere “felici nella tristezza” voglio donarti/vi/mi questa scena tratta da un film di Benigni che ci invita a non perdere mai di vista la poesia e, appunto, la felicità.
http://www.youtube.com/watch?v=Phk_o91gzEU
Saluti
La scena del film è azzeccatissima e davvero forte, come solo Benigni può regalarci.
La poesia, la scrittura, anche su “un tram in ritardo o un termosifone” come dice lui, aiutano alla ricerca della felicità perché lo scrivere è “dentro non fuori”. “La poesia puoi essere anche tu, guardati allo specchio!” dice il grande Roberto. “Ci possono volere anche 8 mesi per trovare le parole” – dice – sante parole!
Ma la frase più bella, secondo me, è “Dilapidate la gioia, sperperate l’allegria! Siate tristi e taciturni con esuberanza! Per trasmettere la felicità bisogna essere felici e per trasmettere il dolore, bisogna essere felici!. Non abbiate paura a soffrire, tutto il mondo soffre…”. Parole che fanno riflettere, che spiazzano…
Grazie, Bull, bentornato a te! Così ti voglio, con queste “chicche”! 😀
SEI FORTE LUISA, NON MOLLARE MAI. PAOLO.
Come l’aceto… 🙂
nei momenti difficili della vita,è bene ricordare che dopo la tempesta torna sempre il sereno,così ogni ostacolo potrà essere superato.Ben tornata e grazie per i tuoi pensieri carichi di speranza.Ciao a presto
La forza di sperare deriva dalla vicinanza degli altri, di voi tutti, caro Angelo.
Sei tu la primavera…continua a sbocciare ….e a scrivere scrivere scrivere…..Ciao a presto
Cara Fiorella, mi sento tutto tranne primavera… e sbocciare è difficile…
Ma scrivere sì: continuerò!
Ben argionta!!!
Più agguerrita che mai come è giusto che sia.
Per tutti vale il concetto: ogni giorno è diverso, non sai che ti aspetta e allora ogni giorno è un “ricominciare” e anche un pò un “morire a se stessi” per amare chi ti sta vicino…
Un bacione
Eh sì, cara Sisterina, ogni manifestazione d’amore è far morire il proprio egoismo per guardare all’altro…
Ben tornata sul blog,
leggerti per me significa che ci sono buone nuove e mi tira su di morale in questo periodo per me ancora invernale. Un bacio con affetto
Indipendentemente dalle nuove, buone o cattive, io scrivo. E la primavera arriva indipendentemente dal nostro umore, per fortuna 🙂
BENTORNATA Luisa!!! Grazie delle tue riflessioni pura poesia!! Tu testimoni con la tua vita il ricominciare sempre. Grazie,ricomincio con te!!
Ricominciare insieme è più facile che da soli, grazie.
grazie per le tue bellissime riflessioni di vita vissuta in pienezza nonostante tutto…ti abbraccio
Grazie a te Ily che, anche se lontana fisicamente, sei sempre vicina col cuore e… col telefono 🙂
Anche da parte mia bentornata, la forza della primavera è quella che hai tu,un grande dono che viene dall’Alto e che sermpre ti farà rifiorire, un grande abbraccio ciao.
Anche se il corpo sfiorisce, l’anima può sempre rifiorire…