“Soprattutto ti devo fare i miei complimenti per la parte in cui descrivi i ricoveri a Perugia… In certi momenti non mi sembrava più di leggere lo scritto di un’amica, ma una vera e propria opera letteraria. Mentre leggevo vedevo quello che descrivevi, sentivo i suoni, perfino gli odori… sei stata superlativa, davvero. Questa parte mi ha ricordato molto “Veronika decide di morire” di Paulo Coelho (uno dei miei libri preferiti)… Davvero brava nel descrivere questo mondo particolare. Un’altra parte che mi ha colpita tanto è l’ultima, in cui parli di Alessandro e Raffaele. Forse perché adesso sono madre anche io, ma mi hai davvero commossa. Bella, bella, bella”. C. R. (23/12/2011)


“Com’è il tuo libro? Il fatto che lo abbia letto in 3 giorni dice tutto. Bello, bello, bello… la lettura scorre bene e mi è piaciuto anche “la costruzione” della storia… come si susseguono gli eventi! La cosa che mi ha più colpito è l’estrema capacità di analisi “oggettiva” che sei riuscita ad effettuare. Ti sei messa a guardare la vita di Viviana e, mentre ti scorreva avanti gli occhi, l’hai narrata. Conoscevo parte della storia, ma leggerla è stato diverso! Onestamente, difficile. Emerge una grande sofferenza sua e di chi le sta intorno (inevitabilmente) ma anche una grande forza di volercela fare. Ho pianto tanto, con il cuore, come credo tutti quelli che lo hanno letto ed hanno condiviso con lei, direttamente o meno, la sua vita. Ha avuto un coraggio che non tutti abbiamo: analizzare le proprie relazioni, cercando di capire dove non vanno e prendere coscienza delle verità anche se dolorose. So quanto il percorso che l’ha portata a questo le sia costato ma spero che le sia stato di aiuto per comprendere ed andare avanti nel modo più sereno possibile… nella sua “straordinaria follia”. C. C. (26/01/2012) 


“Ho finito di leggere il tuo libro, ti invio un breve commento, anche perché le parole mi vengono facilmente, data la sua qualità. Prima di tutto l’aspetto narrativo. Capita raramente di leggere un libro e sentirsi rapiti, fino a voler andare fino in fondo per vedere lo sviluppo della vicenda. Se il tuo scopo era quello di rendere la drammaticità degli avvenimenti che travolgono Viviana, ci sei riuscita perfettamente. La capacità di coinvolgere emotivamente il lettore è una gran dote, per me è stata una bella sorpresa trovarla in te. Il punto forte del racconto è la descrizione del “repartino”, davvero splendida. Poche pennellate, efficacissime ed uno si sente proiettato in una realtà tremenda, in cui riesce ad immedesimarsi fino in fondo. E qui arriva l’aspetto umano. Ma veramente Viviana ha passato tutte quelle sensazioni? Mi pare di vederla quella ragazzina che implora una sigaretta, di fronte ai gelidi infermieri, che trova conforto nell’amicizia di un’altra ragazzina come lei. Confesso che mi sono balenate davanti le immagini di Auschwitz. E che dire della madre di Francesca la signora grassa, sudata che chiama la figlia e suscita una pietà infinita. Per ultimo l’aspetto emotivo. La ripetizione e la durata dei ricoveri, il dover trascurare i figli, la sensazione di incomprensione da parte del mondo circostante, il terrore che la famigliola non potesse reggere a tanto trauma, l’angoscia di sentirsi sfuggire lo spirito vitale, svelano in pieno quali abissi di sofferenza ha dovuto sopportare Viviana. Avrei veramente il desiderio di parlare un po’ con te e con lei per rendermi conto della forza che si nasconde nell’animo di una ragazzina partita con tanti sogni legittimi e colpita così duramente dalla vita. Una ragazzina che ha avuto la forza di non soccombere e di analizzare con tanta efficacia il suo passato”. Prof. A. B. (26/02/2012)


“Quello che ci hai donato generosamente con il tuo libro ha un valore inestimabile!
Complimenti, il libro è molto bello ed è scritto molto bene. Congratulazioni soprattutto per il coraggio della testimonianza: il tuo libro prima di tutto è un dono per gli altri che sfocia poi nella speranza nel futuro che scaturisce dalla fede in Dio. Èun libro che lascia il segno e non passa inosservato! Ti costringe a riflettere sui veri valori della vita e questo è importante soprattutto oggi e per tutti: sani, malati, giovani o vecchi, la vita è una e passa in fretta. Viceversa, leggere un libro che non ti arricchisce servirebbe a poco! Voglio quindi ringraziare particolarmente “Viviana” ed “Angelo” (il marito con le palle) per avere insieme tenuto duro e per aver creduto e continuato a credere nel Sacramento del Matrimonio, fino in fondo. Non saranno la “famiglia del mulino bianco”, ma io non posso fare a meno di inginocchiarmi di fronte ad una coppia di Sposi come loro! Grazie per lo splendido esempio!”. A. e L. B. (27/05/2012)


“Il tuo non è solo un libro, una storia, una vita, ma un megafono che doni a chi ha una voce troppo bassa per farsi sentire in mezzo ad una folla che grida e si arrabbia, che morde, ma raramente pone l’orecchio per ascoltare. Credo che sia una cosa bellissima poter raccontare una vita, soprattutto una che è così “diversamente ricca” dalle altre, ma non per questo non meritevole di essere conosciuta, anzi… sta proprio lì la sua ricchezza… l’onesta, la verità, la trasparenza di sentimenti e giornate che spesso rimangono in silenzio e in sordina, a volte solo guardate con sospetto. Credo che il tuo merito sia stato soprattutto quello di dare giusta dignità a chi, come la protagonista, è stata meno fortunata di altre persone ma, nonostante questo, è riuscita a fare del suo male il suo punto di forza o, comunque, a conoscersi meglio per andare avanti. Dalle un abbraccio da parte mia e dille che ho molta ammirazione per lei e per il suo grandissimo coraggio, dote che vi accomuna. Infatti anche tu hai scommesso su un libro che può non essere capito, poco commerciale, molto veritiero ma, proprio per questo, degno di te e di lei. Grazie ad entrambe. Continuerò a seguirvi…” F. P. (22/07/2012)


“Ciao, ti sembrerà impossibile, ma rimanendo a casa dato che sono insofferente del caldo, mi divoro i libri, oggi pomeriggio ho finito anche il tuo. Bravissima come hai saputo raccontare la storia e soprattutto nel modo semplice di scrivere. Viviana mi ha messo un po’ di malinconia, ma ci insegna come affrontare il futuro nonostante le malattie: in fondo è stato sempre l’obbiettivo che anch’io mi sono posta affrontando il mio handicap. Ti aspetto per il prossimo libro”. I .P. (07/08/2012)


Cara Luisa,
incredibile, ma vero, ho passato questi giorni di festa in tua compagnia! F. mi ha dato il tuo libro anche se con un anno di ritardo!!! L’ho letto tutto d’un fiato. Mi è piaciuto molto. L’ho trovato sincero, reale, diretto e a volte crudo; senza falsi perbenismi o inutili imbellettamenti (…)
Nel corso della mia vita mi hai dato sempre tanto anche se ci siamo frequentate pochissimo. A 14 anni hai lasciato un’impronta indelebile nel mio cuore che mi ha sempre guidato e ora, nel nostro nuovo incontro, lo hai rifatto.
Ti ho lasciato giovane ragazza piena di entusiasmo per il canto, le attività parrocchiali, lo studio… che mi insegnava e mi dimostrava l’amore incondizionato verso gli altri… colma di quel fuoco ardente con il quale incendiavi tutti dell’amore di Dio e della bellezza della vita che ci ha donato.
Ti ho ritrovato donna, mamma, moglie di fronte ai problemi di tutti i giorni, ma… determinata, cocciuta, e di nuovo ho ritrovato quel fuoco ardente. Quella passione (che dal libro sgorga prorompente) che metti in tutto quello che fai, (…)  e, grazie anche al tuo libro, sei un esempio per tante persone. 
Comunque grazie!
Un abbraccio grande e i più affettuosi auguri di Buone feste 
N. P. (02/01/2013)